Comunicazioni VHF e funzionalità DSC
La radio VHF è lo strumento principe per le comunicazioni da nave a nave e da nave a terra.
Di fondamentale importanza avere una connessione d’antenna efficacie ed in ordine – verificatelo ogni anno con una misurazione del ROS (Onda Stazionaria Riflessa) avvalendovi di un tecnico al costo di una decina di euro.
La portata del segnale VHF dipende non tanto dalla potenza emessa, ma dall’altezza cui sono poste le antenne con cui si desidera rispettivamente comunicare.
Questa è la cosiddetta “Propagazione ottica”, ovvero le comunicazioni VHF sono possibili tra antenne che si “vedono”.
Il calcolo è molto semplice: somma delle radici quadrate delle due altezze, moltiplicato 2,5. E questo è un dato cautelativo. Conclusione: più in alto sono collocate le antenne (almeno una di queste) maggiore è la distanza di comunicazione.
È necessario fare una distinzione fra le stazioni radio degli uffici marittimi (Capitanerie di Porto) e Stazioni Radio Costiere (es. Roma Radio) poiché hanno funzioni e funzionalità diverse.
Gli uffici delle Capitanerie di Porto, come dice la parola, sono demandate al controllo del traffico in entrata ed uscita dei porti, quindi le loro antenne sono collocate di massima sopra la costruzione dello stabile, ad un’altezza di qualche decina di metri, da qui una copertura molto bassa. Inoltre gli uffici delle capitanerie sono collocati all’interno del porto, spesso all’interno di baie protette da montagne (vedi Porto S. Stefano, Porto Ferraio ecc). Le comunicazioni sono dunque possibili pressoché all’imboccatura del porto o a breve distanza, ma questa è la loro funzione.
Le antenne delle Stazioni Costiere (gestite dalla Telecom) sono invece posizionate sui rilievi più alti: Monte Cavo (Roma) 1.000 metri, Monte Argentario 600 metri, Monte Limbara (Sardegna) 1.200 metri quindi con portate superiori a 70 NM, vedi contorno rosa nell’immagine.
Sono quindi le Stazioni Costiere a garantire i collegamenti radio ed è a queste che dobbiamo rivolgerci in caso di richiesta di soccorso, saranno loro a fare da ponte con la Guardia Costiera per gestire il soccorso.
Un altro aspetto fondamentale e che per primo inficia le comunicazioni, è il traffico radio sul canale.
Per fare un esempio, in una stanza, due persone parlano e comunicano fra loro con un normale livello di voce, ma se si trovassero in un salone affollato o peggio in una discoteca, non riusciranno a farsi comprendere neppure strillando con tutto il fiato possibile.
Se volessimo parlare con un’altra nave, anche a distanza di sole 5 miglia, su un determinato canale VHF che sia occupato da altre trasmissioni, non riusciremo a comunicare e farci comprendere, perché “coperti” dalle altre propagazioni.
Ecco spiegata la ragione per la quale gli orologi nautici marcano due settori di tre minuti dopo ogni mezz’ora in cui si deve rispettare il silenzio radio. Se c’è silenzio radio le eventuali comunicazioni di soccorso possono propagarsi ad adeguata distanza.
Come tutti avrete avuto modo di constatare, il canale 16 (di soccorso e prima chiamata) è sempre intasato da comunicazioni spesso inappropriate, per questo motivo una richiesta di soccorso inviata in fonia sul canale 16 potrebbe non essere ascoltata da nessuno, in quanto “coperta” da queste trasmissioni…
Ecco entrare in gioco la funzionalità DSC, ideata proprio ovviare a questo problema:
- Le trasmissioni in DSC avvengono sul canale 70 VHF (156.525 Mhz) inibito alla fonia e ad altre interferenze.
- La chiamata DSC occupa la linea per pochi decimi di secondo e pertanto il canale risulta sempre libero.
- La comunicazione è digitale, cosa che implementa notevolmente la portata
- Con la trasmissione di un Distress viene trasmessa la posizione GPS e l’identificativo della nave (MMSI).
Ben si comprende come questa importante funzionalità sia estremamente utile in considerazione dell’enorme difficoltà nel comunicare i valori corretti di posizione via fonia, in un momento di una situazione di comprensibile stress