L’evento più drammatico che possa verificarsi a bordo è quello della caduta di un uomo in mare.
Per quanto l’imbarcazione possa andare piano, alla velocità di 5 nodi, dopo soli 15 secondi l’uomo caduto in mare sarà distante più di 40 metri.
Individuare l’uomo caduto fuori bordo in condizioni di bel tempo e mare calmo è molto difficoltoso, con mare agitato o di notte è quasi impossibile.
Manovrare con condizioni meteo impegnative per raggiungerlo richiede tempo, una notevole abilità di governo e un coordinato lavoro di gruppo.
A seguito di una caduta in mare difficilmente l’uomo sarà partecipativo al suo recupero, Shock, Contusioni, Ipotermia, Svenimento (basti pensare a un colpo inferto dal Boma). Riuscire a issarlo e riportarlo a bordo è un’operazione davvero difficile, specie se si è in equipaggio ridotto o inesperto!
Il MUST deve quindi essere quello di prendere tutti i provvedimenti possibili atti a evitare la caduta dell’uomo in Mare!
A bordo devono sempre essere istallate le Jackstay (erroneamente chiamate spesso Life-Line), ovvero fettucce o cavi che corrono da prua a poppa, saldamente ancorate sul ponte, sulle quali vengono assicurati gli ombelicali degli imbrachi delle cinture di salvataggio che tutti coloro che sono in navigazione in pozzetto dovrebbero indossare. D’obbligo per i bambini e per chi non sia un esperto nuotatore.
Assideramento da Ipotermia
In estate, in Mediterraneo, i tempi di permanenza in mare, prima che sopraggiunga l’ipotermia, variano da 2 a 12 ore, in inverno si riducono da 40 a 120 minuti!
In acque fredde: 10-13°, il tempo di resistenza si riduce a 15-30 minuti.
Questi dati sono tratti dalla documentazione I.S.V.-AM (Ispettorato Sicurezza Volo dell’Aeronautica Militare), si riferiscono a soggetti in perfetto stato di salute, atletici ed addestrati.
Per un soggetto non addestrato o in condizioni mediche non ottimali, questi tempi si riducono drasticamente.
Le parole chiave sono: Disciplina della Sicurezza, Valutazione e Gestione del Rischio, Fattore Umano e Gestione dell’Equipaggio!